Europee: tensioni nel centro-destra e nel centro-sinistra?

È ufficialmente iniziata la campagna elettorale in vista delle elezioni europee del 2024 che, non solo determineranno la composizione del Parlamento Europeo, ma avrà conseguenze importanti sul panorama politico italiano.

Proprio per questo alcuni episodi non sono passati inosservati sia all’interno di maggioranza del centro-destra sia nelle opposizioni. Pochi giorni fa, la Lega ha iniziato a “smarcarsi” sulle posizioni verso l’Unione Europea, ribadendo concetti storici quali il contrasto “all’Europa delle banche e della burocrazia” che hanno caratterizzato la prima Lega di Matteo Salvini. Questo programma tende a scontrarsi con quello della Premier Giorgia Meloni, la quale, una volta insediata a Palazzo Chigi, ha avuto un ammorbidimento nei confronti delle istituzioni europee, in particolare sulla figura di Ursula Von der Leyen. Il centro-destra seguirà quale filone di pensiero? Prevarrà la linea di contestazione all’Europa o quella filo-europea?

Se nel centro-destra la partita è ampiamente aperta, nel centro-sinistra le cose non vanno sicuramente meglio: è evidente l’esistenza di una competizione tra M5S e PD, in cui i sondaggi li vedono appaiati tra il 18-20%. La sfida alle Europee è dunque cruciale per capire chi delle due forze può ergersi a guida dell’area di centro-sinistra, ad oggi sprovvista di un leader credibile e compatto che abbia la capacità di contrapporsi in maniera seria a Giorgia Meloni.

Infine, l’area di centro non se la sta passando bene: sia Azione sia Italia Viva hanno consensi bassi e la scelta di correre divisi non aiuterà sicuramente le due forze a crescere nei sondaggi: un voto di questo tipo è il classico che viene considerato “buttato”, poiché inutile ai fini elettorali. Lo stesso dicasi per le forze estremiste, sia di destra sia di sinistra, che hanno numeri che a fatica raggiungeranno l’1%.

Pubblicato da ilcaporedattoreit

Il blog dell'informazione a sostegno del popolo